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Progetti -3 - Twsakidila wa Bunji - Grazie a piene mani E.T.S.

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Progetti -3

Progetti
Twsakidila wa Bunji
Grazie a piene mani E. T. S.
gruppo di giovani
i nostri progetti: costruiamo un futuro migliore INSIEME  

Ci impegniamo per garantire istruzione, assistenza sanitaria e sviluppo sostenibile, con un’attenzione particolare ai bambini accolti nei vari orfanotrofi e villaggi. da noi seguiti.
bambino in primo piano
L'orfanotrofio Mere de l'Esperance di Kamaj

I bambini orfani o abbandonati dai genitori spesso trovano rifugio negli orfanotrofi, gestiti dalle Suore delle Diocesi. Abbiamo conosciuto e condiviso la miseria anche dell’orfanotrofio Mere de l’Esperance nel  villaggio di Kamaj, che ospita circa ottanta bambini. Vengono nutriti con il minimo indispensabile, e i più grandi si prendono cura dei più piccoli. Ma ciò che è più importante, frequentano la scuola gestita dalle Congregazioni. Alla scuola si rivolgono anche i bambini del villaggio, che altrimenti rimarrebbero analfabeti. Anche in  questo caso, oltre a sostenere continuamente i bisogni alimentari dei bambini, ci siamo preoccupati di intervenire in una parziale ristrutturazione degli immobili in quanto è l’orfanotrofio presenta una struttura piccolo rispetto ai tanti bambini che vengono accolti.
Eppure, nonostante tutto, hanno un'incredibile voglia di apprendere, si applicano con serietà e, nonostante la totale mancanza di supporti (libri, mappe, computer, penne, quaderni, ecc.), riescono a sorprendere per i risultati che sono in grado di raggiungere.I bambini orfani o abbandonati dai genitori spesso trovano rifugio negli orfanotrofi, gestiti dalle Suore delle Diocesi. Abbiamo conosciuto e condiviso la miseria anche dell’orfanotrofio Mere de l’Esperance nel  villaggio di Kamaj, che ospita circa ottanta bambini. Vengono nutriti con il minimo indispensabile, e i più grandi si prendono cura dei più piccoli. Ma ciò che è più importante, frequentano la scuola gestita dalle Congregazioni. Alla scuola si rivolgono anche i bambini del villaggio, che altrimenti rimarrebbero analfabeti. Anche in  questo caso, oltre a sostenere continuamente i bisogni alimentari dei bambini, ci siamo preoccupati di intervenire in una parziale ristrutturazione degli immobili in quanto è l’orfanotrofio presenta una struttura piccolo rispetto ai tanti bambini che vengono accolti.
Eppure, nonostante tutto, hanno un'incredibile voglia di apprendere, si applicano con serietà e, nonostante la totale mancanza di supporti (libri, mappe, computer, penne, quaderni, ecc.), riescono a sorprendere per i risultati che sono in grado di raggiungere.
bambino
La realizzazione delle aule scolastiche

Da sempre ci impegniamo a supportare due scuole fondamentali: il College S. Thomas di Kanyuka e l'Istituto S. Sebastian di Matamba. Il nostro sostegno si è concentrato principalmente sugli insegnanti, per garantire la continuità dell'insegnamento ai numerosi ragazzi che frequentano queste scuole. Abbiamo anche contribuito alla costruzione di nuovi plessi scolastici e alla ristrutturazione di quelli danneggiati dai crolli causati dalle abbondanti piogge, cercando di migliorare le condizioni per una formazione adeguata. I ragazzi hanno un'incredibile voglia di apprendere, si applicano con serietà e, nonostante la totale mancanza di supporti, riescono a sorprenderci per i risultati che sono in grado di raggiungere. Ogni anno all'inizio dell’anno scolastico provvediamo all'acquisto di quaderni, penne, libri, divise.
 
Molti dei ragazzi che finiscono la scuola primaria e secondaria di primo grado vengono accolti per una formazione superiore presso l'Istituto Tecnico Agrario situato a Tshibashi, dove sono seguiti dal Padre Jean Pierre Kanku, dottore in agronomia. Questo passaggio rappresenta un importante passo nel loro percorso educativo, offrendo loro nuove opportunità di crescita in un campo che, come l’agronomia, è cruciale per lo sviluppo della regione.


a scuola
La maternità nel villaggio Kanyuka

Abbiamo assistito a tanti parti e non abbiamo potuto trattenere le lacrime nel vedere come queste nuove vite si affacciano al mondo, spesso su letti arrugginiti. Non troviamo né elastici né filo per legare gli ombelichi, e quasi tutti i bambini, crescendo, portano i segni delle ernie ombelicali. Rita, la nostra ostetrica, ha cercato di insegnare a Suor Bernadette – la suora che si occupa di tutto, infermiera, medico e ostetrica – il metodo per evitare la formazione delle ernie, ma senza materiale adeguato, è stato impossibile.
Nel 2011, qui hanno partorito ben 350 donne. Le condizioni igieniche sono molto precarie e mancano quasi tutti i medicinali (come potete vedere dagli scaffali vuoti), inclusi gli antibiotici. Siamo noi a portare ogni anno la scorta di farmaci. I vaccini, invece, vengono acquistati solo da chi può permetterseli.
Sottolineiamo che i medicinali vengono regolarmente inviati grazie al Centro Mecinali Missionario di Firenze gestito dal Presidente  Massimo Ghiribelli insieme a tutti volontari. La Repubblica Democratica del Congo è il paese più bisognoso di medicinali in quanto non fornisce alcuna assistenza e dal Centro Medicinale vengono inviate regolarmente medicine a circa novanta strutture (ospedali, casa di accoglienza, carceri, ed altro).
Nel 2013 siamo riusciti finalmente a portare loro del materiale neonatale: quanti bambini potranno nascere con la possibilità di avere l'ombelico legato correttamente? L'ingresso alla vita potrebbe essere diverso per loro, evitando interventi successivi... Infine  è stato inaugurato il reparto maternità dell'ospedale San George di Kananga nel quale siamo intervenuti acquistando un letto da parto.

maternità
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Et harum quidem rerum facilis est et expedita distinctio.
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